Il PNRR prevede interventi specifici a tutela della salute, in particolare nell’ambito delle missioni 5 e 6, e l’approvazione di una legge di riforma della non autosufficienza. Per attuare il diritto a cure dedicate per le persone con demenza, è necessario garantire percorsi clinici ed assistenziali specifici, personalizzati e di qualità.
La Fondazione Maratona Alzheimer ritiene prioritario assicurare il diritto alla cura alle persone con demenza e con numerose associazioni di famigliari, insieme alle società scientifiche, chiede con forza che nell’attuazione del PNRR sia dato uno spazio specifico alle problematiche indotte dalle patologie neurodegenerative, quali sono le demenze nelle loro varie forme e delle quali l’Alzheimer è la più diffusa.
La demenza presenta infatti necessità di cura e assistenza specifiche, diverse e superiori ad altre non-autosufficienze per le caratteristiche evolutive proprie della malattia. Concretizzare il diritto alla cura significa attuare un diritto costituzionale, realizzare un welfare aperto alle persone più fragili nella speranza di una vita migliore per tutti.
- Recepire completamente l’evidenza scientifica che riconosce le demenze come “malattie” e non come evoluzione obbligata del processo di invecchiamento: solo servizi dedicati garantiscono la costruzione di specifici percorsi clinici rivolti alle singole persone.
- Sviluppare Comunità Amiche, competenti e consapevoli: con percorsi formativi, dalle scuole primarie, alle categorie rappresentanti la società, dai cargivers specializzati alle assistenti familiari, così da poter sostenere percorsi di presa in cura e assistenza secondo schemi operativi dinamici e personalizzati, capaci di adeguarsi al mutarsi del contesto demografico e socio assistenziale.
- Realizzare Case delle Comunità nelle quali la prevenzione, la cura e l’assistenza del declino cognitivo e della demenza siano riconosciuti sia per la particolarità degli interventi necessari che per l’importanza nel determinare il peso sanitario e sociale di queste condizioni.
- Potenziare i Centri Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD): il loro lavoro deve essere strutturato in modo che possano rappresentare un punto di riferimento per la famiglia in qualsiasi momento, in modo coerente con le Case di Comunità;
- Introdurre modelli di assistenza domiciliare e diurna flessibile e specifica: occorre costruire un rete di servizi integrati che in collaborazione con i Centri Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD), risponderano ad esigenze di tipo somatico, psicologico e relazionale e, a causa della frequente crisi dei processi di caregiving, sappiano offrire supporto clinico, psicologico e pratico.
- Garantire negli ospedali di comunità cure di media intensità adeguate e per tempi brevi, per evitare alla persona con demenza lo stress di un ricovero ospedaliero.
- Ripensare l’organizzazione delle RSA come centri di cura clinica e psicosociale delle demenze adottando, ove necessario, anche modelli di cure palliative.
- Istituire percorsi ospedalieri dedicati alle specifiche necessità delle persone con demenza: spesso ricoverati per problematiche internistiche, chirurgiche, ortopediche, i pazienti con demenza hanno esigenze diagnostiche e terapeutiche specifiche che possono evitare stress, ricorrenti nel Pronto Soccorso, e il rischio conseguente di delirium, con l’aggravamento delle condizioni di salute.
- Revisionare la formazione del medico di medicina generale: è necessario un ripensamento culturale e organizzativa dei percorsi formativi della Medicina generale per realizzare cure multidimensionali alle persone con demenza.