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Coppia di ricercatori

Ultimo aggiornamento 14.08.2020

La Fondazione IRET ha completato il progetto relativo allo studio dell’unità neurovascolare nella fase preclinica della malattia. Si conclude il ciclo di lavori scientifici dedicati alla dimostrazione dell’esistenza di alterazioni precoci del microcircolo, che compaiono nel modello di malattia molto tempo prima della comparsa dei sintomi cognitivi, e alla loro descrizione anatomica e molecolare.

Inoltre, la Fondazione ha continuato nel lavoro di validazione del test linguistico basato sul parlato spontaneo che utilizza strumenti di machine learning e intelligenza artificiale.

In accordo con il piano di lavoro previsto con Amici di Casa Insieme, Fondazione IRET ha richiesto e ottenuto l’autorizzazione per uno studio interventistico mirato sulla prevenzione secondaria della malattia. In particolare si studierà il ruolo di complicanze chirurgiche nella comparsa/severità dei sintomi cognitivi. La relativa sperimentazione inizierà a settembre, e si prevede si concluda a giugno 2021.

I risultati di questo studio consentiranno di suggerire best practice anestesiologiche e chirurgiche per pazienti a rischio cognitivo che devono essere sottoposti a interventi chirurgici.


Aggiornamento del 22.07.2019

La Fondazione IRET sta completando il progetto relativo allo studio dell’unità neurovascolare nella fase preclinica della malattia. In particolare, dopo aver dimostrato che le alterazioni del microcircolo sono presenti ben prima della comparsa delle placche amiloidi e si accompagnano ad alterazioni dell’espressione dei geni che garantiscono il corretto accoppiamento funzionale fra microcircolo e neuroni, sta analizzando la sostanza bianca cerebrale nel modello animale topo Tg2576 (portatore della mutazione svedese della proteina amiloide umana). Studi di imaging hanno infatti indicato che la sostanza bianca, che esprime il complesso della mielinizzazione assonale, è alterata in diversi tratti del Sistema Nervoso Centrale nella malattia di Alzheimer. E’ quindi necessario determinare se queste alterazioni sono precoci o secondarie alla progressione della malattia, e il loro rapporto con la disfunzione dell’unità neurovascolare descritta.
Inoltre, la fondazione sta continuando nel lavoro di validazione del test linguistico basato sul parlato spontaneo che utilizza strumenti di macchine learning e intelligenza artificiale, e sta completando l’analisi longitudinale di un gruppo di pazienti con mild cognitive impairment.
La Fondazione IRET sta inoltre lavorando al disegno di un nuovo studio, mirato sulla prevenzione secondaria della malattia. In particolare, partendo dai dati epidemiologici sulla incidenza della disfunzione cognitiva postoperatoria (POCD) in pazienti sottoposti a interventi maggiori (cardiochirurgia, ortopedia, ecc.) intende studiare possibili fattori di rischio che possano essere considerati nella definizione del percorso anestesiologico, chirurgico e postchirurgico del paziente. Si partirà da studi sul modello preclinico di malattia di Alzheimer (3xTg), per arrivare al suggerimento di possibili line guida, attività quest’ultima da condividere con il Comitato Scientifico della nascente Fondazione.

Pubblicazioni scientifiche con ringraziamenti ad “Amici di Casa Insieme”:

Giuliani A., Sivilia S., Baldassarro V.A., Gusciglio M., Lorenzini L., Sannia M., Calzà L., Giardino L., Age-related changes of the neurovascular unit in the cerebral cortex of Alzheimer’s disease and age-matching wild-type mouse models: a neuroanatomical and molecular study J. Neuropathol. Exp. Neurol., 2019, 78:101-112
Beltrami D., Gagliardi G., Rossini Favretti R, Ghidoni E, Tamburini F, Calza L., Speech analysis by Natural Language Processing techniques: a possible tool for very early detection of cognitive decline? Frontiers in Aging Neuroscience, 2018, 10:369-382.

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