La pandemia ha cambiato il nostro modo di vivere, ci ha resi più vulnerabili e più fragili, più soli. E il maggior disagio, nel corso del lungo isolamento a cui ancora siamo costretti, è quello delle persone con demenza: cambiamenti nella loro routine giornaliera, assenza di stimoli, rarefazione dei contatti, relazioni interrotte hanno provocato smarrimento, ansie, e nuove paure.
Per farlo ci è sembrato essenziale il contributo del teatro e dell’arte della parola che forse, meglio di ogni altra, ci aiuta a ricomporre quel quadro di relazioni così bruscamente interrotto, restituendoci ascolto di noi di stessi e degli altri.
Martedì 30 marzo, alle 17.30, ci collegheremo quindi con il Teatro Piccolo Orologio di Reggio-Emilia, dove Cecilia Di Donato, regista e attrice, proporrà un estratto dello spettacolo presentato all’Alzheimer Fest nel 2020 e patrocinato dalle associazioni Alzheimer dell’ Emilia-Romagna.
Sarà poi il presidente della Fondazione, Stefano Montalti, a illustrare scelte e proposte per supportare le associazioni locali nelle attività in emergenza Covid-19.
Poi la parola passerà al Prof. Marco Trabucchi, in collegamento da Brescia, che nel corso del suo intervento presenterà anche il documento AIP “La demenza e il Covid-19 i difficili percorsi delle cure”. Sarà a disposizione gratuitamente per i partecipanti, in download, il volume pubblicato in questi giorni e 200 copie cartacee. Moderatrice dell'incontro sarà Emilia Vitulano, Caposervizio Agenzia Stampa DIRE.